Tutti quanti siamo stati, per una ragione o per l’altra, criticati per qualcosa nella nostra vita, di fatto il giudizio però diventa critico, offensivo, invadente nel momento in cui diamo ascolto a quel tale giudizio – per es. a scuola – se a un bambino o ad un ragazzo si dice: “sei un cattivo studente”, “non ti sai comportare bene”, ecc., molto probabilmente lo studente se non si sente dire altro, può diventare ciò con cui lo si identifica. Questo può succedere se la persona, in questo caso lo studente, non ha ancora “un’idea chiara” su di Sé, se ha dei dubbi che l’altro possa avere ragione, infatti se ad esempio abbiamo il dubbio che l’altro possa avere ragione sul nostro conto, ecco che questa critica (come nell’esempio di prima: “sei un cattivo studente”) diventa un copione ovvero diventa appunto il “copione/trama” che viene da noi acquisito. In questo senso ci si può chiedere: “perché avviene nelle persone qualcosa del genere?” Ciò avviene perché in ognuno di noi, esiste il bisogno di piacere agli altri, di essere approvati e di essere riconosciuti, infatti è con gli altri che ci “ri-conosciamo”. In tal senso però dobbiamo anche considerare che non possiamo piacere a tutti. Bisogna infatti tenere presente che: piacere a tutti non ha senso, non può essere un obiettivo da raggiungere, molti non saranno nostri amici o persone con cui sarà gradevole passare il tempo, e bisogna anche ricordarsi che tutti invece giudicano, e noi stessi anche senza rendercene conto giudichiamo gli altri. Ciò che può contare, è non farsi bloccare dal giudizio altrui: se ad esempio siamo di fronte ad una scelta, pensiamo ad una scelta scolastica, lavorativa, di vita affettiva, di amicizie, magari in questi casi non tutti i nostri parenti o amici saranno d’accordo su ciò che scegliamo, ci sarà chi avrà da ridire, o da commentare anche aspramente ciò che stiamo facendo, ma nonostante questo, anche noi possiamo e dobbiamo metterci alla prova, sbagliando, rimettendoci in piedi dopo una caduta o un fallimento, senza dare un grande peso, e quindi anche spazio, ai giudizi altrui, e questo ha una grande importanza perché il rischio può diventare quello di rimanere “bloccati”, di non crescere e di non evolvere in nessuna direzione. Di fatto il giudizio che cos’è: è come gli altri vorrebbero vederci, ovvero corrisponde al pensiero “io vorrei vederti così”, tutti noi facciamo i conti con questi giudizi, a tal proposito è invece importante poter partire dall’accettazione di se stessi, ovvero, iniziare a pensare “io sono così, e va bene così come sono”. Accettare se stessi è un aspetto importante, è un qualcosa che crea la base da cui partire per la propria crescita personale, ovvero quel lungo procedimento di evoluzione della persona che dura per tutto il percorso di vita. Ciascuno di noi può evolvere, crescere e migliorarsi, quindi accettare se stessi e non dare eccessivo peso alle critiche, ai giudizi e alle maldicenze è un buon punto di inizio per poter progredire imparando anche ad accettare gli altri e la diversità che inevitabilmente esiste tra le persone. Ecco allora che le nostre scelte, diventano nostre in quanto non intaccate dalla paura del giudizio, delle critiche, accettare se stessi ci permette di poterci migliorare e anche ci dà la possibilità di accettare più serenamente anche quelle critiche che vengono da fuori, senza creare però in noi squilibri e dubbi molto forti, su ciò che facciamo (nel lavoro, nello sport, a scuola), sulle compagnie che scegliamo, sulle persone che siamo.