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Persone altamente sensibili e attività sportiva

 

Cosa vuol dire ‘PAS’?

Esistono persone con un tratto di sensibilità più alto?

Lo sport può essere di aiuto al fine di potersi migliorare?

 

Con l’acronimo ‘PAS’ si intendono le ‘persone altamente sensibili’, nei cui confronti molti studi sono stati effettuati dalla dott.sa psicologa e ricercatrice Elaine Aron. Secondo quanto osservato dalla Aron il 15/20% della popolazione mondiale è composto da persone che hanno elementi di alta sensibilità. Tali persone afferma la dottoressa Aron, possono notare partecipando ad una festa alcuni aspetti in modo più marcato, ad esempio: il volume della musica, l’abbigliamento dei partecipanti, gli atteggiamenti sociali, lo stato umorale, emotivo e così via. In tali persone, secondo la Aron, si attiva più facilmente il sistema nervoso, andando in sovrastimolazione, tramite le varie informazioni che sopraggiungono dall’esterno, portando l’individuo ad un sovraccarico del sistema nervoso stesso. Le persone altamente sensibili, tendono a proteggersi, ritirandosi un po’ dal mondo e desiderando di stare più tempo da sole per ricaricarsi. Per tali ragioni, esse vengono riconosciute dagli altri come persone timide o asociali, anche se in realtà cercano, tramite questo comportamento, un equilibrio tra il mondo interiore e quello esteriore.

Bisogna poter dire che la società in cui viviamo ad oggi, ha creato l’ideale ‘dell’uomo forte’ che deve essere molto abile nella comunicazione e molto forte negli ambienti sociali (famiglia, lavoro, scuola, gruppo dei pari), senza poter mostrare debolezze o incertezze, mentre chi per proprie caratteristiche non è portato ad assumere questo modo di affrontare la quotidianità, si trova spesso costretto ad indossare una maschera per vivere, a discapito però dei propri desideri, interessi, sogni e progetti più autentici.

La Aron individua tramite i suoi studi i punti di forza delle persone altamente sensibili tra cui: l’attenzione verso i dettagli, la coscienziosità, l’introspezione e la saggezza, ed aggiunge che esse sono molto abili nei compiti che richiedono attenzione e accuratezza nei dettagli, perché capaci di concentrarsi in modo profondo. Elaine Aron riporta come in ogni gruppo sociale, e aggiungerei io stesso in ogni gruppo sportivo, sia importante la presenza di persone altamente sensibili, che con la loro attenzione e riflessività risultano meno impulsive, rimanendo però ottimi consiglieri e ottimi amici.

Quali indicazioni fornisce la Aron?:

Ricontestualizzare le esperienze che creano disagio, dando una dimensione di significato più aderente alla realtà, senza eventualmente ingigantirla; nell’ottica del profilo di persona altamente sensibile, sperimentare nuove sfide, senza abbattersi se i risultati non sono subito soddisfacenti; dedicarsi durante la giornata a ciò che è piacevole per se stessi, nei tempi e nei modi che si preferisce, riducendo o evitando le situazioni che creano eccesivo disagio, o che portino ad un sovraccaricamento di Sé.

In linea generale le persone altamente sensibili, sono persone che processano i dati in modo più profondo. Tali aspetti, sono dovuti a caratteristiche genetiche e ambientali. Per quanto riguarda le caratteristiche genetiche, l’ipersensibilità è un tratto innato che porta ad un funzionamento dell’elaborazione degli stimoli, delle emozioni e dell’empatia in modo piuttosto marcato e profondo. Ad esempio, nelle persone altamente sensibili, può essere presente un pensiero che viene ripetuto, che riguardi situazioni vissute in passato, dove si può aver subito un torto, o si può essere verificato un episodio in cui la persona non si è sentita rispettata nei propri confini, tali pensieri vengono ripetuti nel tempo e hanno lo scopo di essere utilizzati per risolvere l’episodio nel tempo presente, come se si stesse svolgendo. Questo aspetto tende però a richiamare molte energie, tale episodio viene richiamato alla mente, come evento riparatore del torto subito, come a voler risolvere nella propria mente la situazione stessa, vivendo però una condizione di grande affaticamento, stanchezza e perdita di energie.

Per quanto riguarda i fattori ambientali, le persone altamente sensibili, possono imparare a tutelare l’alta sensibilità, imparando a gestire le emozioni, le relazioni e le situazioni vissute, in pratica possono proteggere gli aspetti più sensibili lavorando sulle emozioni e sulle relazioni.

L’alta sensibilità in oltre, viene interpretata e spiegata in particolare, come un elemento evolutivo, in quanto molto presente all’interno delle popolazione mondiale, quasi il 20% come dicevamo. Un numero così alto vorrebbe dire che si tratta di un aspetto legato alla sopravvivenza della specie, così come sembra essere presente in alta percentuale anche negli animali, i quali hanno ad esempio bisogno di avvertire un pericolo, in modo tale da organizzarsi tempestivamente, per gestire il pericolo stesso. Per tali ragioni, vediamo quanto ad esempio tale caratteristica, sia molto importante anche per la nostra specie.

Per le persone altamente sensibili, non solo le cose che fanno star male vengono sentite con una profondità maggiore, ma anche le cose che fanno stare bene vengono avvertite con maggiore profondità. Ad esempio, sentirsi emotivamente attivi di fronte a qualcosa di bello ed entusiasmante, notare dettagli che ad altre persone possono sfuggire di un contesto, un paesaggio, di una relazione e così via, sono elementi che arricchiscono un’esperienza condivisa tra più persone: ad esempio in un gruppo di amici. In oltre, tra le persone altamente sensibili, ci possono essere individui con una leadership piuttosto spiccata.

Relativamente allo sport, alcune osservazioni possono riguardare l’accuratezza nei dettagli, la profondità nelle relazioni, la leadership, il godimento di uno o più momenti vissuti insieme ai compagni di squadra. Di fatto avere una alta sensibilità, non deve poter essere uno svantaggio, al contrario è una grandissima risorsa da conoscere, preservare e valorizzare come un dono prezioso. Su questo tema, alcune riflessioni personali, mi sono venute tramite il tema del ‘target panic’, in quanto diversi arcieri riportano di aver sofferto o di soffrire di target panic, e su questo tema molto di frequente mi sono trovato a sottolineare quanto una sensibilità più marcata venga vissuta dall’arciere come qualcosa da combattere, mentre può essere più semplice accettare questo tratto di Sé più marcato, a proprio vantaggio, e a vantaggio del proprio divertimento mentre si tira con l’arco, o mentre si ha un’altra prestazione sportiva: golf, basket e così via.

Infatti, un elemento comunque importante è l’accettazione di se stessi, con i propri elementi più o meno marcati. La consapevolezza di Sé, ritengo sia un aspetto fondamentale per tendere al proprio miglioramento, sia nello sport, sia nella vita quotidiana, in famiglia, nel lavoro, nel proprio gruppo di amicizie, e tale aspetto può essere di aiuto anche per le persone che si hanno più vicino, in altre parole migliorare se stessi, può aiutare anche gli altri a progredire e a crescere sia come persone, sia come sportivi siano essi neofiti, agonisti o amatori di una determinata disciplina sportiva.


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